Guerra austro-napoletana

Guerra austro-napoletana
parte della Settima coalizione
Mappa della campagna di Murat, da An Historical Sketch of the Campaign of 1815
Data15 marzo - 20 maggio 1815
LuogoItalia
EsitoVittoria austriaca (trattato di Casalanza)
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
50.000 in Italia settentrionale
35.000 impiegati
38.000[1]
di cui circa 5.500 in Toscana[senza fonte]
Perdite
5.00010.000
  1. Dichiarò guerra all'inizio di aprile
  2. Ufficialmente un alleato del Regno di Napoli, sebbene non impegnato militarmente nella guerra
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La guerra austro-napoletana del 1815 fu combattuta tra il Regno di Napoli murattiano e l'Impero austriaco. Durante i Cento giorni di Napoleone, il Regno di Napoli scese in guerra contro l'Impero austriaco per sostenere l'imperatore francese e per impedire il tentativo di restaurazione dei Borbone sul trono di Napoli: l'esercito napoletano, guidato dal re Gioacchino Murat, avanzò attraverso l'Italia centrale fino a raggiungere Occhiobello, in Veneto, dove subì una prima sconfitta. La ritirata da Forlì, occupata dal generale Adam Albert von Neipperg, segnò l'abbandono dell'Italia settentrionale. Murat fu definitivamente sconfitto nella battaglia di Tolentino.

La sconfitta di Murat a Tolentino e quella di Napoleone nella battaglia di Waterloo causarono la caduta di Murat e il ritorno di Ferdinando IV sul trono partenopeo; ciò nonostante, l'intervento austriaco in Italia diede inizio alla catena di eventi che portarono al Risorgimento italiano, di cui la guerra austro-napoletana, con il suo Proclama di Rimini, rappresentò l'antesignana.

  1. ^ Piero Crociano, L'Esercito Napoletano 1805/15, Editrice Militare Italiana, pag. 18

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